Produzione vegetale
L’agricoltura biologica punta a ridurre al minimo gli input esterni, preservando la naturale fertilità del terreno e sfruttando al massimo i meccanismi e gli equilibri naturali.
Sono vietate le piantagioni in monocoltura, le colture idroponiche e senza terra.
L’agricoltura biologica tutela la biodiversità e la fertilità del suolo ricorrendo a rotazioni e successioni colturali ampie ed estensive che prevedano sempre la coltivazione di leguminose e sovesci.
Predilige tutte le tecniche di coltivazione meccanica e privilegia le varietà autoctone e naturalmente resistenti ai parassiti e alle malattie.
Intervenire solo in caso di necessità con concimi ed ammendanti organici naturali e alcune rocce naturali, prodotti per la difesa di origine naturale (zolfo, rame, piretro oli ed estratti vegetali ecc.), tecniche di lotta biologica (insetti antagonisti, confusione sessuale, ecc.)
L’agricoltura biologica vieta rigorosamente l’impiego di concimi minerali, gli antiparassitari sistemici e tutti i diserbanti e geodisinfestanti di sintesi chimica.
L’agricoltura biologica vieta l’impiego di sementi e piante geneticamente della produzione.
È vietato l’impiego di OGM anche nella produzione dei mezzi tecnici, concimi e antiparassitari impiegati nei campi.
In fase di avvio è richiesto un periodo di conversione della durata di due anni per le colture annuali o foraggiere e tre anni in caso di colture frutticole pluriennali.
L’Autorità competente può accettare il riconoscimento retroattivo del periodo di conversione quando è comprovata l’applicazione del metodo biologico anche in periodi antecedenti la notifica e l’ingresso nel sistema di controllo.
Presso l’azienda devono essere puntualmente aggiornati i seguenti registri aziendali: scheda acquisti, scheda operazioni coltura e scheda vendite. Tali registrazioni possono essere rese disponibili anche tramite registri e software aziendali.